
il cosmo
l'assoluto impalpabile,
amalgama d'oscurità
cava
succosa di vagiti d'impero
libera dall'impatto
pasto suo
abbandonate braccia
che canta il maggio d'oro
lastricato di getti
lingua
pelle
petti
dentro e ancora
dentro
di te
su
che ogni vento è spezzato;
parola dal profondo
empio compiuto.
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