martedì 31 agosto 2010

La trementina di San Martino

E' sufficiente tirare l'appendice del palo di metallo e la botola si apre come uno scrigno egiziano. Bruno sale le scale, mi fa strada e l'odore dei colori, della trementina, di soffitti densi, si insinua senza freno nelle narici.

L'amico, il fratello ritrovato: i sorrisi cantano questa ballata che è fresca come una rosa di maggio. Niente deve essere scritto e tutti noi, quelli di un tempo, siamo persi per strade che solo il mondo potrà raccontare. Seduti al tavolo nel centro. Nessuno. Solo negli occhi nostri è il testamento o il seme di quanto si sedimentava negli anni.

Il posto, quel posto è la mia casa.

La casa di Bruno è la mia casa - tutto dice ciò che vibra nella mia coscienza - mura inconsistenti esplose in un solo attimo.


Ma subito non c'è. La sorte gioca con la mia brama, ed è solo il prologo.

Giù alla Chiesetta di San Giovanni tutto si svela come se già si fosse aperto lo scrigno. Bruno, Paolo: lontano da casa sono ritornato a casa.


L'atelier contiene tutto, compreso ciò che ancora non so. Andarsene ora non è consentito e non sarebbe possibile. Rimaniamo tutti con promesse confortevoli, con abbracci silenziosi.




Arrivo nuovamente dopo molto come non fosse poi passato molto, solo qualche giorno: è l'aroma dell'atmosfera che me lo svela.

Ad Apecchio svuotiamo i sacchi e riempiamo le bisacce, davanti alla terra arata di fresco con la crescia in mano prepariamo un ordito che sa di cosmo e antimateria. Nasce lì il primo nuovo giorno. Inizia il tempo di ciò che si deve lasciar andare e del poco da tenere.

Mi sfiora Luca Carboni, ma l'antica casa ebrea ha evidentemente molto di più da raccontarmi. Non sento bene la sua voce al microfono. Troppo lontana.


C'è una balena bianca che mi guarda oltre l'arco della stanza e attorno ad essa vi sono spettri su barche instabili; la luna verso il mare sembra così grande da offrirci un'altra chance.

Lunica.

Noi uomini che camminando scorgiamo il vibrante sussurro del mondo.

Sulla strada per tornare ci attende il nostro destino.